E’ una medaglia d’argento “agrodolce” quella conquistata oggi da Ilaria Qualizza ai Campionati Italiani Junior che si sono svolti al PalaPellicone di Ostia. I tecnici del Kumiai, Max Pasca e Mario Del Chierico, avevano suggerito alla atleta druentina di gareggiare a kg.78 visto che per questa edizione il regolamento consentiva, agli atleti in caso di qualifica diretta per ranking o medaglia conquistata nella edizione dello scorso anno, di scegliere la categoria di peso dove gareggiare. La druentina ha dunque partecipato nei kg.78 centrando brillantemente la finale così come i tecnici del Kumiai da lei si attendevano. Ilaria impiegava poco meno di minuto per superare in scioltezza la Moschini. Nei quarti di finale la druentina affrontava la Cerutti e ne usciva un match tattico poco spettacolare che vedeva andare sotto nel punteggio, per due sanzioni, la druentina che reagiva ed a poco meno di due minuti dal termine piazzava un attacco vincente di O Uchi Gari, valutato wazari, che la portava in vantaggio. Ancora qualche schermaglia tattica poi il gong sanciva la vittoria di Ilaria ed il suo accesso alle semifinali. Cocco e’ l’avversaria designata ad affrontare la druentina che domina il match tatticamente costringendo la toscana a subire le tre sanzioni che determinano la sua sconfitta e l’ingresso di Ilaria in finale. La reggina Fortunio e’ l’avversaria che sale sul tatami nella finale per contenderle il titolo mentre la druentina e’ la copia sbiadita di quella vista negli incontri precedenti. Ilaria mantiene fin dalle battute iniziali l’iniziativa e di conseguenza il vantaggio sulle prese ma risulta poco concreta e regala due sanzioni gratuite alla reggina che dopo circa due minuti dall’inizio si trova così in vantaggio. L’incontro e’ poco spettacolare ed il maldestro tentativo di attacco di O Uchi Gari senza aver fatto prima le prese determina la terza sanzione per Ilaria, a poco più di minuto dal termine, mettendo la parola fine al match che vede così il titolo “volare” a Reggio Calabria. Un vero peccato perché rimane la netta sensazione che la druentina avrebbe potuto fare molto meglio se solo fosse riuscita a gestire la tensione. Poca gloria per le altre tre atlete del Kumiai. Anna Maria Narducci nei kg.63 dopo un ottimo esordio con vittoria per ippon di immobilizzazione nel secondo finiva battuta e non più recuperata. Stessa sorte per Carlotta Tempini nei kg.70 che faceva suo il primo match poi nel secondo mentre si trovava in vantaggio per tre wazari a zero si infortunava alla coscia ed era costretta ad abbandonare la competizione. Paola Barile nei kg.52 battuta, all’esordio, per una leva al gomito terminava subito la gara.
Sabato erano saliti sul tatami i maschi. Alessandro Aramu nei kg.60, il più atteso per il Kumiai, non e’ riuscito a recitare, come di consueto, il ruolo di protagonista e questa per un atleta di spessore come lui e’ una notizia. Dopo due faticate vittorie, ottenute entrambe al golden score, il druentino vedeva frenata la sua corsa nel turno degli ottavi di finale. Vinto il primo recupero nel secondo chiudeva battuto ed in nona posizione finale. Siamo in ogni caso certi che Alessandro fin dalla prossima competizione saprà rifarsi alla grande fin dalla prossima competizione. Matteo Lazzarini nei kg.73 centrava due vittorie nei primi due incontri dopodiché anche per lui risultavano fatali gli ottavi di finale. Nel primo turno dei recuperi altra battuta di arresto e chiusura della gara in decima posizione. Chiudiamo con il tecnico Max Pasca, insieme a Gianfranco Lentini hanno accompagnato gli atleti, che nella consueta analisi di fine gara risultava dispiaciuto per la finale di Ilaria “regalata” con le sanzioni alla avversaria ed anche per la prestazione incolore, di sabato di Alessandro.
” .. Eravamo venuti qui per prendere due medaglie con Alessandro ed Ilaria i nostri atleti più forti e con una piccola speranza che qualcuno degli altri ci regalasse una piacevole sorpresa. Torniamo a casa con la sola medaglia d’argento di Ilaria che rende questa giornata positiva per il Kumiai. Certo e’ che si poteva e si doveva fare di più…”