Eccoci arrivati al quinto, e penultimo, appuntamento con il Dott. Turini. Come certamente già sapete, avendoci seguito nelle scorse settimane, il Dott. Turini nelle vesti di Mental Coach sta seguendo gli atleti del Kumiai in un percorso che ha come scopo principale il benessere psicofisico mirato al raggiungimento degli obiettivi, attraverso la preparazione non solo fisica ma anche psicologica.
L’incontro odierno, della consueta durata di circa un’ora, ha visto affrontare la tecnica del Self-Talk, che letteralmente significa “parlare a se stessi“. Studi psicologici recenti hanno dimostrato che il “Self – Talk” ha degli effetti positivi nell’affrontare le situazioni stressanti e difficili.
Ciascuno di noi è più o meno consapevole di mettere in atto, quotidianamente, un dialogo “interno” con se stesso. Si tratta di una modalità riflessiva che può fortemente influenzare il modo in cui andremo ad agire. Uno dei principi della psicologia cognitivo-comportamentale stabilisce che ciò che le persone si dicono (e quindi pensano) è in grado di condizionare il successivo modo di comportarsi.
In ambito sportivo, i pensieri che spuntano nella mente possono influenzare positivamente o negativamente la prestazione perché sono in grado di condizionare il successivo modo di comportarsi. E’ quindi opportuno tenere sotto controllo e monitorare il dialogo che l’atleta si rivolge. I pensieri negativi sono disfunzionali, ovvero compromettono l’esito e il raggiungimento degli obiettivi, abbassano la soglia dell’attenzione, aumentano la focalizzazione su stimoli distraenti o irrilevanti, possono provocare un’alterazione dell’umore e indurre confusione.
La tecnica del ‘’Self-Talk’’, serve a controllare ed organizzare le cognizioni degli atleti ed è stato perciò proposto come elemento chiave per una prestazione di successo; per questo risulta frequentemente incluso nei training di preparazione mentale psicologica atte ad aumentare il livello delle perfomance agonistiche. Esso viene utilizzato per incrementare il livello di autostima e prontezza mentale (..’’Mi sento preparato..’’, ‘’..Sono carico..’’, ‘’..Mi sento in gioco..’’) e per gestire le situazioni difficili (devo resistere al dolore, devo concentrarmi anche se sono stanca).
Il Dott. Turini ha richiamato l’attenzione dei ragazzi su come in realtà ci si soffermi sempre troppo poco sulle innumerevoli possibilità che questo strumento può offrire e di come non dovrebbe essere attivato “solo” in occasioni straordinarie, bensì entrare a pieno regime nelle attività di allenamento quotidiano del singolo atleta. In questo ambito costituisce, infatti, uno strumento particolarmente potente ed una delle più valide strategie per migliorare attenzione e concentrazione.
Vale la pena di ricordare cosa Sigmund Freud usava dire: “Tutte le nostre esperienze, sono l’effetto esteriore del nostro dialogo interiore”.
Va da sé l’importanza di un dialogo interiore positivo, volto al potenziamento dei risultati raggiunti e all’accrescimento dell’autostima. Credere di potercela fare costituisce già una buona parte della performance – Un valido esempio è Cecchinato agli Open di Francia di tennis di quest’anno –
Il Mental Coach ha ribadito l’importanza del saper fare uso della Tecnica del – Self Talk – e di come possa essere un elemento importante se si aspira ad una buona prestazione sportiva. Inoltre ha spiegato che: “..Il fulcro del Self-Talk sta nella focalizzazione su pensieri positivi e su obiettivi realizzabili, in maniera che essi portino al comportamento desiderato. La tecnica consiste nello sviluppo di affermazioni, incoraggiamenti, brevi istruzioni, parole chiave e frasi stimolanti, da ripetere a se stessi (mentalmente o ad alta voce), al fine di sostituire eventuali pensieri negativi con stimoli positivi e rinforzanti…”
Ha portato degli esempi di come il pensiero negativo e demotivante possa in effetti essere deleterio ed influenzare negativamente la prestazione. Frasi del tipo “…Manca poco, non riuscirò a recuperare..”, “..Sono ansioso, mi stanno tremando le mani..”, ”..E’ tutto inutile..”, ”..Il mio avversario è più forte, non riuscirò a batterlo..”, ”..Non mi sono allenato a sufficienza..”, e così via limitano moltissimo la capacità di credere in se stessi.
Il Dott. Turini ha sottolineato più volte come siano di fondamentale importanza frasi positive che possono e devono sostituire le precedenti: “..Posso farcela..”, “..Devo restare concentrato..”, “…Ora respiro profondamente e mi sentirò calmo..”, “ ..Vale la pena di tentare..”, “Devo tentare..’’. ‘’..Ho delle debolezze, ma so quali sono i miei punti di forza”, ecc..
‘’ Devo concentrarmi..’’ risulta, infatti, molto più funzionale di dire a se stessi ‘’..Non devo distrarmi..’’. Avrete certamente notato come emerga in modo evidente che ciò che caratterizza l’efficacia del Self-Talk è la pressoché totale assenza della parola NON nella formulazione delle frasi.
L’atleta che pensa positivamente non ammette pensieri di preoccupazione eccessivi, non si sente confuso e non si fa dominare dall’ansia, non teme di sbagliare o di deludere l’allenatore: è tollerante verso se stesso e riesce a raggiungere rapidamente lo stato di concentrazione. Sa mantenere la propria tranquillità ed il proprio controllo, si sente apprezzato ed ha fiducia nelle proprie capacità. L’allenamento mentale gli permette di gestire anche i propri pensieri, per cui riconosce un pensiero negativo ed è in grado di sostituirlo immediatamente con uno positivo.
E’ importante reagire sempre in maniera positiva: anche dopo un errore è utile concentrarsi e lavorare su ciò che l’ha causato ma gestendo, senza farsi sopraffare, le emozioni negative che possono derivarne. Da questa prospettiva, l’errore rappresenta quasi un ‘’passaggio necessario’’ per il percorso di miglioramento.
Le possibilità di applicazione della tecnica di Self-Talk sono innumerevoli, ma è necessario un training che abbia l’obiettivo di far gestire all’atleta questa risorsa nel modo più funzionale. Essa dovrebbe entrare nel ‘’modus pensandi dell’atleta per essere utilizzata anche nelle attività di allenamento o di routine e non, invece, attivata occasionalmente o solo nell’imminenza della gara.
Si è così concluso anche questo quinto incontro con il Dott. Turini che, come per i precedenti, ha riscosso, grande successo tra atleti del Kumiai.
Appuntamento alla settimana prossima quando avremo l’ultimo incontro con il Mental Coach.
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